«La scorsa settimana abbiamo battuto sette volte il record quotidiano di prenotazioni. Un anno fa a metà luglio avevamo un’occupazione delle località marittime al 35%, oggi siamo già al 48». Marco Celani è l’amministratore delegato di Italianway, primo operatore italiano degli affitti brevi con 2400 immobili. A Linkiesta racconta un mercato in fermento: «Quest’anno notiamo molti last minute e diverse cancellazioni a causa delle incertezze sul green pass. Dal canto nostro, offriamo tariffe flessibili e polizze a nostre spese che rimborsano il soggiorno in caso di disdetta».

 

Nel Paese delle seconde case, sono oltre sei milioni, il settore degli affitti brevi vale 10 miliardi di euro di Pil con circa 25mila operatori professionali e un indotto di 150mila lavoratori. «Stanno aumentando domanda e offerta, ma anche il numero degli immobili gestiti a livello professionale. Questo contribuisce a combattere il fenomeno incontrollabile degli affitti in nero», spiega Celani.

 

In vista dell’alta stagione le mete più ambite sono Puglia e Sardegna, Toscana e Liguria. «Ma sorprende anche il Molise», spiega Celani. Appartamenti al mare o ville con piscina. I viaggiatori cercano sempre di più l’holiday working. «Un terzo delle prenotazioni è rappresentato da famiglie che optano per periodi di vacanza più lunghi in cui poter lavorare da casa. Chiedono spazi ampi, divisione degli ambienti e un giardino per i bimbi».

23 Luglio 2021 di Marco Fattorini

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