Lo smart working è stato uno degli “effetti collaterali” più evidenti e rivoluzionari dettati dalla pandemia e, allo stesso tempo, ha suggerito un innovativo e quasi copernicano cambio di prospettiva anche per il mercato delle case vacanze. idealista/news, per approfondire l’argomento, ha intervistato Marco Celani, AD di Italianway, la prima azienda operante nel settore degli affitti turistici che ha riconosciuto e intercettato il trend nascente

dell’holiday working.

Molte persone che hanno la possibilità di lavorare da remoto, senza l’obbligo di recarsi in ufficio, già a partire dalla seconda metà del 2020 hanno iniziato a cercare case in affitto nei pressi di località turistiche per coniugare lo smart working alla possibilità di passare il tempo libero fuori l’orario lavorativo al mare o in montagna.

L’impatto della pandemia sul mercato italiano delle case vacanza

Analizzando l’effetto covid sul mercato degli affitti turistici, Marco Celani evidenzia subito come quest’ultimo andrebbe “declinato lungo tre direttrici partendo dal crollo della domanda nel mercato delle città a fronte del mantenimento della posizione, se non incremento, nei mercati di mare, campagna e montagna per arrivare ad un’altra novità: il cambiamento delle abitudini e delle modalità di prenotazione”.

10 Marzo 2021 di Flavio Di Stefano

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